
LUCCA - I Cavalieri Templari oggi non fanno più le crociate in Terra Santa, ma si propongono di essere un reale punto di riferimento per quanto riguarda il cristianesimo, i suoi fondamenti e i suoi principi, attraverso atti concreti, come convegni su temi importanti per la nostra società, quali la pedofilia. Abbiamo incontrato il Precettore della Precettoria Sancri Petri di Lucca - che conta 24 cavalieri -, Amerigo De Cesari, il Precettore Vicario, Massimo Angelo Cavalloni e il Postulante, Massimo Raffanti. E con loro abbiamo tracciato il ritratto del Templare degli Anni Duemila, diverso, ma nemmeno troppo, da quello medievale...
Dici 'Templare' e ti aspetti un cavaliere con la cotta in maglia di ferro, il lungo manto bianco con la croce rossa e una spada di notevoli dimensioni in mano. E, invece, i Cavalieri Templari del Terzo Millennio girano in giacca e cravatta e sono riconoscibili solo da quella spilla che riproduce la croce templare che portano - quella sì - appuntata sul vestito. Si presentano in tre all'appuntamento, il Precettore di Lucca, Amerigo De Cesari, il Precettore Vicario, Massimo Angelo Cavalloni e il Postulante, Massimo Raffanti e, davvero, non sono abbigliati come Hugues De Payens o Jacques De Molay. «I film o i libri dedicati ai Templari - spiega Amerigo De Cesari - hanno dato un'immagine guerrafondaia dell'Ordine, ma non è mai stato così. Storicamente, infatti, i Templari sono sempre stati dei diplomatici che non hanno mai fomentato le guerre, sebbene non si siano mai tirati indietro quando ci sia stata la necessità di combattere».
Un passato lontano. Una fioritura di leggende senza tempo, ma suggestive oggi come nel Medioevo. Forse tante menzogne. Sicuramente tanta attenzione che, forse, non rende così facile dirsi 'templare' oggi. Ma cosa si propone di fare un Cavaliere Templare nel 2009? «Vuole difendere la cristianità - dice il Precettore vicario, Massimo Angelo Cavalloni - il Papa e i valori ad essi connessi». Una missione un po' singolare per un Ordine che in molti credono 'fuori legge' per quanto concerne il mondo cristiano. «Anche in questo caso siamo di fronte ad un falso storico - spiegano i due Templari - Se è, infatti, vero che Clemente V, sotto forti pressioni esercitate da Filippo il Bello, scomunicò gli appartenenti all'Ordine, una bolla successiva ha, de factu, congelato l'Ordine e riammesso tra i cattolici coloro che ne fanno parte».
In tutti i casi, i Templari, per molti secoli, hanno fatto perdere le proprie tracce. Sono spariti nell'ombra e, forse, proprio in questo sta molto del fiorire delle leggende nate attorno all'Ordine, al tesoro che i Cavalieri tuttora avrebbero nascosto da qualche parte e, soprattutto, sul Santo Graal, al centro di leggende, storie, romanzi, film e chi più ne ha più ne metta. «Il tesoro senz'altro è esistito - dice Cavalloni - ma nei secoli è stato utilizzato per le opere dell'Ordine. Per quanto concerne, poi, il Santo Graal, non è dato di sapere cosa usò Gesù in quell'ultima cena, ma è verosimile che fosse poco più di un coccio. Il Graal ha, invece, un altro significato per noi: rappresenta il nostro cuore dove viene conservata la nostra fede. Insomma, il Graal siamo noi stessi». Una spiegazione senz'altro convincente e, soprattutto, plausibile, ma deludente per tutti coloro che continuano a pensare che, nel mondo, da qualche parte (in Francia, nella famiglia che discende dai Merovingi?) si trovi custodita la più importante reliquia della cristianità.
Ed eccoci a cosa si propongono di fare concretamente in questo nuovo Millennio: vogliono essere una sorta di baluardo di difesa della cristianità e, questa volta, non hanno intenzione di impugnare la spada bastarda, ma lo vogliono fare attraverso convegni che leggano i disagi della nostra società sotto una luce cristiana. «Abbiamo in programma a Lucca - spiega De Cesari - un convegno nel quale tratteremo di pedo-pornografia e della pedofilia esercitatata attraverso internet: temi di stretta attualità che vogliamo leggere attraverso la nostra visione cristiana. Quello che ci proponiamo è, in una società dove la carità è spesso strumentalizzata, di portare la vera carità, qualla che si estrinseca in gesti concreti: più che dare i fondi che raccogliamo ai centri che sosteniamo, come, ad esempio il Ceis, portiamo loro oggetti che possano essere utili, come la lenzuoli e coperte».
«L'Ordine - sottolinea Cavalloni - è attivo per quanto riguarda l'assistenza ai più deboli, ai poveri e, ovviamente, offre aiuto a tutti coloro che siano bisognosi, come nella parabola del Buon Samaritano. Esistono diversi centri laici che fanno questo tipo di assistenza, ma spesso, in questi manca il conforto cristiano che, invece, è la nostra caratteristica principale. Per questo, sarebbe nostra intenzione realizzare delle case di accoglienza dell'Ordine, dove trovare accoglienza e conforto cristiano».
I secoli passano, ma lo spirito 'crociato' resta: non più campagne in Terra Santa, bensì una crociata contro l'ipocrisia e la povertà spirituale che - almeno secondo il loro punto di vista - caratterizza i tempi che viviamo, tramite azioni che vadano ad incidere quanto più possibile concretamente sulla società.
Ma, posto che il Medioevo è passato da qualche annetto e il 'reclutamento' non avviene più tra i figli cadetti delle famiglie nobili, come si diviene, oggi, Templari? A rispondere è Amerigo De Cesari: «Riempiendo il modulo e fornendo la documentazione prevista dalla legge per entrare in qualsiasi associazione». Già, che domande, oggi si accede a tutto tramite modulo, ma il bello viene dopo: «Una volta che la domanda viene accettata - prosegue Cavalloni - inizia l'anno di 'postulato', durante il quale l'aspirante cavaliere deve dimostrare di essere in possesso di quei valori, principi e motivazioni che gli permetteranno di accedere ai gradi superiori dell'Ordine».
Il terzo presente alla conversazione, Massimo Raffanti, è proprio in questa fase 'transitoria', che precede l'investitura e, a breve, diverrà cavaliere. A Lucca esiste la Precettoria Sancri Petri, nata nel 2005 e che conta, ad oggi, 24 Cavalieri: «Destinati ad aumentare - dice De Cesari - di alcuni membri già nei prossimi mesi, quando si svolgerà la cerimonia di investitura».
Niente mantelli, niente spada bastarda, niente tesori e niente Graal: i Cavalieri Templari del Terzo Millennio, in conclusione, vogliono fare una crociata più 'sociale' e 'culturale' che non 'militare', come quell'immagine dell'Ordine che letteratura, cinema e televisione ci ha reso così familiari e che, forse, in qualche modo, pur dando loro una popolarità enorme, creano un alone attorno a loro che, in qualche modo, può essere limitante.
Chi volesse informazioni sui Cavalieri Templari di Lucca, può scrivere una mail all'indirizzo: info@cavalieri-templari.it.
fonte http://www.loschermo.it/articolo.php?idart=15734
Articolo di Federica di Spilimbergo