Storia della presenza templare in terra di Puglia.
Dalle origini a Innocenzo III, fino al periodo angioino e al processo di Brindisi
Dalle origini a Innocenzo III, fino al periodo angioino e al processo di Brindisi
1. Introduzione: aspetti generali
2. Gli insediamenti
3. L'organizzazione
4. Aspetti storici: dalle origini a Innocenzo III
5. Il periodo svevo
6. Il periodo angioino
7. Il declino dell'Ordine. Le Inquisizioni e il processo di Brindisi
8. Approfondimenti
9. Links esterni
10. Riferimenti Bibliografici
Introduzione: aspetti generali
2. Gli insediamenti
3. L'organizzazione
4. Aspetti storici: dalle origini a Innocenzo III
5. Il periodo svevo
6. Il periodo angioino
7. Il declino dell'Ordine. Le Inquisizioni e il processo di Brindisi
8. Approfondimenti
9. Links esterni
10. Riferimenti Bibliografici
Introduzione: aspetti generali
I Poveri Cavalieri di Cristo e del Tempio di Salomone (Pauperes Commilitones Christi Templique Salomonis) ordine monastico-cavalleresco fondato in Terra Santa nel 1118 (o 1119) da Hugues de Payns (o Payens), nobile dello Champagne imparentato con i conti di Troyes, o da Ugo de' Pagani, (come sostenuto da Domenico Rotundo in "Templari, misteri e cattedrali") nobile dell'Italia meridionale originario di Nocera Inferiore, assieme ad altri otto cavalieri con lo scopo di proteggere i pellegrini, già dopo alcuni decenni dalla fondazione era presente in diverse regioni europee tra cui la Penisola italiana. Non si conosce con precisione quando l'Ordine del Tempio cominciò ad insediarsi nella nostra penisola: alcuni studiosi ritengono che il primo insediamento italiano fu a Messina nel 1131, altri nel 1138 a Roma presso S. Maria dell'Aventino, altri ancora a Milano a S. Maria del Tempio nel 1134. Dall'esame dei regesti diplomatici (cfr. Fulvio Bramato, Storia dell'Ordine dei Templari in Italia. Le Inquisizioni. Le Fonti., 1994 pag. 77) tuttavia emerge che nel 1130 la città di Ivrea assegnò ai cavalieri rossocrociati la chiesa di S. Nazario. Quindi sicuramente dopo il 1130, a circa dodici anni dalla costituzione, l'Ordine era già attivo in Italia. La prima testimonianza scritta che attesta la presenza dei Cavalieri nel regno di Sicilia risale al 1143 in una cronaca di Amando, diacono di Trani, che annota la partecipazione dei Templari ad una cerimonia religiosa.La presenza dei Templari in Italia riguardava tanto le regioni settentrionali (ad esempio lungo la via Francigena, una delle arterie principali lungo le quali i pellegrini dalla Francia giungevano a Roma), quanto nelle regioni meridionali e, tra queste, un sicuro ruolo di preminenza fu svolto dalla Puglia per la posizione strategica occupata da questa regione da sempre crocevia tra Occidente ed Oriente. La causa dell'espansione dei Templari in Italia è da ricondurre a due motivazioni principali: la viabilità terrestre e la possibilità di adoperare i porti, in modo speciale quelli della costa pugliese (Manfredonia, Barletta, Trani, Molfetta, Bari, Brindisi), per l'imbarco verso la Terra Santa dei pellegrini e dei Crociati ed il loro rientro, nonché per la spedizione di vettovagliamento e derrate alimentari alle guarnigioni templari in Outremer. L'espansione dell'Ordine (tra la seconda metà del XII secolo sino alla fine del XIII secolo) avveniva secondo una logica ben precisa tendente a privilegiare in primo luogo le località costiere per poi procedere verso l'entroterra. Secondo una stima approssimata per difetto, in Italia erano presenti almeno 150 insediamenti appartenenti all'Ordine del Tempio, di questi meno di un terzo si trovavano nella parte meridionale della penisola. La maggiore concentrazione di domus templari, molto probabilmente, era nella terra di Puglia ove, tra l'altro, aveva sede, presso S. Maria Maddalena a Barletta, il Maestro Provinciale da cui dipendevano tutte le case del Regno di Sicilia. Gli insediamenti dei Templari erano chiamati in Italia "precettorie" o "mansioni" a seconda della loro importanza, mentre in Francia prendevano il nome di "Commanderies". Anche in Puglia l'espansione sul territorio delle case templari seguì la dinamica sopra esposta: dagli avamposti sul mar Adriatico i Templari cominciarono a penetrare all'interno del territorio pugliese e, in particolare, nelle fertili pianure della Capitanata nell'entroterra garganico e della Murgia in Terra di Bari.
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